CAPACCIO PAESTUM, CENTRODESTRA UNITO SE CIRIELLI POI NON ROMPE TUTTO
Nelle serata di ieri, sono partite le consultazioni, a Capaccio Paestum, tra i partiti del centrodestra, dove i diversi rappresentanti sono stati protagonisti di un importante incontro in vista delle Elezioni Amministrative 2024. A rappresentare Fratelli d’Italia il neo commissario cittadino Claudio Pignataro; per Forza Italia, Franco Sica; per la Lega, Giovanni Licinio, e per Noi Moderati, Teresa Basile. Una procedura normale per il centrodestra non certo in provincia di Salerno dove da circa 30 anni Cirielli ha rotto il tavolo delle trattative praticamente ovunque facendo venire meno l’unità del polo berlusconiano.
Prima con Alleanza Nazionale poi con Fratelli d’Italia Cirielli quando aveva solo una piccola percentuale di voti, pur di salvaguardare la sua ascesa politica ha sacrificato l’unità del centrodestra con peregrine avanzate e rotture di trattative. Ora con la maggioranza di percentuale forse ha cambiato strategia e i suoi rappresentanti cercano gli alleati per unire. A dire il vero Pignataro ha sempre cercato l’unità come i dirigenti locali per cui è un’operazione tutt’altro che difficile anche se il polo berlusconiano nonostante il tentativo di unità non sembra avere grosse chances di centrare il ballottaggio. Troppo forte Franco Alfieri e troppo bene ha lavorato per poter pensare ad un tentativo di confrontarsi ad un eventuale secondo turno. Tuttavia fanno sapere i vertici cittadini dei diversi partiti della coalizione, i quali sottolineano fermamente la loro idea programmatica di governo per la Città, che si pone in netta contrapposizione all’attuale maggioranza consiliare. Dunque, fanno sapere in forma ufficiale, che la coalizione si presenterà compatta alla competizione elettorale esprimendo la figura di un candidato sindaco unitario dell’intera coalizione, tenendo aperto il dialogo alle diverse liste civiche che si propongono in alternativa alla governance locale.
CIRIELLI
Il vice ministro cosa farà? Romperà il tavolo delle trattative o consentirà ai suoi uomini di rilanciare l’unità del centrodestra mortificata in tutta la provincia dallo stesso Cirielli? Il dubbio è tutto qua anche se ultimamente con la carica governativa l’onorevole capitano ha demandato molto ai vertici provinciali e locali senza intervenire a gamba tesa come ha fatto in passato causando la rottura del centrodestra, le sconfitte del centrodestra e le vittorie di De Luca e Alfieri di cui è stato indirettamente un grande alleato. Sarebbe ora che Cirielli lasciasse lavorare i suoi uomini e pensasse al suo ruolo nazionale, meno si fa vedere in provincia di Salerno e meglio è per tutti quanti. Senza Cirelli in provincia di Salerno probabilmente la colazione potrà ritrovare compattezza e unità e forse potrà governare anche in questa area.
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