CROLLO DEFINITIVO E VERTICALE DEI 5 STELLE

(Giovanni Coscia)- “Puoi mentire a molti ma non a tutti”! Così affermava un grande politico del passato che risponde al nome di Giorgio Almirante. La sua tesi si fa attuale e si abbatte sui grillini, come l’ascia degli HUTU, che decapitarono nel 1994, il popolo TUTSI. Siamo nel Ruanda, ma l’attualità politica è l’assioma dei 5 stelle, che alle regionali perdono circa l’80 % delle preferenze. Passano in Liguria, dal 22 % ad un misero 2 punti di percentuali. Scomparsi nella terra di Toti, così come polverizzati nel Veneto di Zaia. Scomparsi.
Vale anche per la Campania e la Puglia, ridotti ad una misera rappresentanza, grazie al ripescaggio dei resti. E così gli stati generali, si fa per dire, dei grillini, quali Crimi, Di Maio e Di battista, chiedono un triumvirato per la verifica di questo tracollo unico nella storia dei partiti nella nostra repubblica. E se pensiamo anche alle percentuali nei paesi dove vi sono rappresentanti al Senato, allora l’aspetto diviene ridicolo e grottesco. Come ad esempio il piccolo comune di Albanella (SA), laddove è stata eletta una senatrice, la percentuale del movimento ex spaccacasta, è solo del misero e meschino 3%, che ne palesa la completa assenza dal territorio e forse l’inutilità figurativa. Cosa sta a significare tutto questo? Significa oramai che i rimanenti credenti del movimento, hanno bene inteso che a reggere la casta erano e sono divenuti proprio i grillini. L’assenza nelle regioni dei propri rappresentanti la dice molto lunga sul futuro degli stessi. E’ senza dubbio la più grande sconfitta del movimento. In Campania infatti, si passa dal 17 a quasi il 10%. Solo 2 anni fa il movimento aveva il 50% considerando che alcuni ministri ed altri rappresentanti il governo sono campani. Anche in Puglia la stessa debacle. Il movimento ha perso anche dove aveva presentato in colizione col PD la propria lista: vedi Liguria come già citato: 2%. Nelle Marche i grillini balzano all’indietro dal 19 al 7%. Che dire se non un crack definitivo! Non parliamo del veneto. Addirittura ZERO rappresentanti in consiglio regionale. Il sogno che avevano creato e che tante persone credevano fosse realizzabile, è divenuto il peggior incubo sia per gli elettori, che per i propri rappresentanti, divenuti parte integrante di quella casta che dovevano abbattere e che invece ne sono divenuti l’architrave che la sorregge. 5 Stelle quindi, in crisi ed in caduta libera.
Uno scivolone che li conduce nel fondo di una bara oramai col corpo putrefatto, senza possibilità alcuna di ripresa. Il morto è morto, perché non vi è un altro cristo che resuscita Lazzaro. Bye Bye grillini. E’ giunto per voi il vero VAFFA definitivo.