GOVERNO DRAGHI: NE DESTRA NE SINISTRA NE 5 STELLE!
(Giovanni Coscia) – Il progetto è andato in porto ed ora tutto è molto chiaro se non addirittura lampante. Abbiamo un governo fatto da coloro che fino a ieri erano l’un contro l’altro armati sino ai denti e che oggi sono compari di merende, succubi inoperosi, oziosi ed impotenti, sotto un padrone che li fa parlare, li fa agitare, li fa proporre, come i burattini, ma poi fa ciò che gli pare. Tutto questo è da paura; l’incoscienza e lo spirito antitaliano delle più alte autorità di quello che rimane dello stato chiamato ITALIA, hanno consentito, in nome della più inosservata carta costituzionale (buona per tutte le soluzioni), una serie di colpi di stato che oggi hanno messo il destino nostro e dei nostri giovani nelle mani di un personaggio, freddo, calcolatore, che nessuno controlla e nessuno può fermare, soprattutto perché la gente è convinta di avere un nuovo redentore. Siamo in una situazione disperata, grazie proprio a quel mito fasullo della democrazia, per cui i più contano e i meno non contano nulla; proprio quei più che sono frutto dei condizionamenti dettati dai media totalmente in mano ai detentori delle risorse planetarie che vogliono dominare il mondo e trasformare gli esseri umani in consumatori compulsivi privi di volontà. Draghi, l’uomo delle decisioni, purtroppo senza controllo, l’uomo banca venuto a liquidare la nostra stupenda Italia per farla gestire dai suoi compari in funzione del profitto, senza alcuna idea di comunità e di socialità. E’ da temere, ritengo, tutto ciò che dice e tutto ciò che fa. Forse un pizzico di prevenzione, ma sussistono tanti buoni motivi. Infatti, quando si parla di “sburocratizzare”, di eliminare dunque l’opprimente burocrazia che impedisce, molte volte, all’Italia di decollare nell’intraprendere, lascia rammentare , spero a molti, le idee girate nei periodi precedenti, quando Colao, l’inglese, imperversava come capo del gruppo di consulenti (che, usando la lingua dei barbari, è stata chiamata “task force”) che dovevano risollevare l’economia nazionale (quali risultati?) e che oggi fa, guarda caso, il ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale.
L’idea consisteva nel consentire agli avvocati, senza passare al vaglio di un qualche giudice, di emettere atti esecutivi con immediata esecuzione per riscuotere crediti certi; snellendo sicuramente l’operatività ma privando i cittadini della tutela giudiziaria soprattutto dagli abusi degli strozzini privati e degli usurai legalizzati. Per fortuna non se ne è fatto nulla; ma questa è la paura collettiva che dietro operazioni necessarie da farsi anche celermente, si nasconda la volontà non di tutelare i ceti più deboli ma di potenziare la sopraffazione di quel potere disumanizzante della finanza apolide e cosmopolita. Diceva uno astuto politico del secolo passato, Giulio Andreotti, “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”, sicuramente aveva ragione. Per questo non c’è da fidarsi ed il terrore consiste in un solo comportamento: diffidare di tutti e stare attenti. Soprattutto oggi che non esiste più nessuna opposizione nelle istituzioni e nel mentre destra e sinistra sono divenute la medesima carrozza politica. Ad eccezione della Meloni sia chiaro. Ma siamo abbandonati a noi stessi; dobbiamo vigilare, controllare ed essere pronti ad intervenire, cercando di agevolare quei pochi che dentro le istituzioni cercano di organizzare una qualche resistenza fuori dal coro di lecchini servitori e di finti oppositori. Dovrebbero avere la forza ed il coraggio di mettersi tutti insieme lasciando da parte i propri personalismi in nome dell’interesse comune, perché l’interesse primario è quello di salvare la nostra già sconguassata Italia.