I GIOCHI OLIMPICI E LO IUS SOLI: I VINCITORI SI SCONTRANO CON UNA DURA REALTA’

Mentre il presidente del consiglio Mario Draghi si congratulava con gli atleti, anche stranieri, si riaccendeva la polemica, perché lo ius soli e le regole per la concessione della cittadinanza non vengono ancora ammorbidite ed applicate
Il presidente del consiglio Mario Draghi si è congratulato con gli atleti che hanno ottenuto grossi successi in occasione delle olimpiadi, e, soprattutto, con il campione Lamont Marcell Jacobs. La comprensibile
euforia,però ha riacceso il dibattito sulla concessione della nostra cittadinanza agli stranieri nati e residenti in Italia. E’ giusto promuovere nuove regole che favoriscano l’integrazione: si tratta di un obiettivo posto da molti politici. L’Italia prevede delle leggi molto severe per la concessione della cittadinanza e tutto ciò favorisce la discriminazione la questione d’identità. In altri paesi non succede così: gli Stati Uniti sono più “liberali” e “morbidi”, mentre la Francia concede lo ius soli agli stranieri che hanno compiuto i tredici anni di età. Un gran numero di atleti stranieri nati in Italia, non possono rappresentare il nostro paese per via delle restrizioni. Il centrosinistra ha chiesto un dibattito a settembre e Draghi potrebbe riuscire dove i suoi predecessori Matteo Renzi e Paolo Gentiloni hanno fallito.
Ma Draghi incontra già le prime difficoltà e le prime resistenze, perché sono in agenda altri appuntamenti, tra i quali quello si salvare l’economia italiana attraverso il recovery. La ripresa dell’Italia, dovuta alla situazione della pandemia, prevede una spesa di 235 miliardi di euro. Oltretutto, lo ius soli, potrebbe naufragare per il problema che deriva dalla continua emigrazione dei profughi afghani, che scappano dai talebani, i quali hanno riconquistato il loro paese. Tra questi profughi potrebbero nascondersi terroristi. Questo è il peccato dell’Italia. Se la gloria dei suoi atleti ai giochi olimpici di Tokyo ha sottolineato il contributo positivo che questi possono dare al nostro paese sulla scena mondiale, la cittadinanza non dovrebbe mai dipendere da chi vince medaglie. Guido Honorati Broggi