Il BLUFF DEI GRILLINI: INCASSATI 50 MILIONI DI EURO DI RIMBORSI di Giovanni Coscia

ROMA: Nella politica di questo governo giallo-verde, ovvero lega- cinque stelle, spunta una sorta di accordo di beneficio per il paese, che nei raffronti numerici e nei fatti concreti non esiste. Un rapporto in primis, tra grillini e cittadini, rimasto offuscato da un aspetto prezioso che dovrebbe essere esaminato da tutti e soprattutto da chi vive la politica quotidianamente. L’attuale vice-premier, Luigi di Maio, unitamente ai suoi commilitoni di partito o movimento, quali Di Battista e soci, con in testa il fondatore Beppe Grillo, hanno sempre lasciato intendere, in modo palese, che avrebbero provveduto al risanamento delle micro imprese e attraverso il reddito di cittadinanza, risollevare le sorti di quelle famiglie meno abbienti, alle quali sarebbe stato conferito il reddito di cittadinanza.

Uno strada verso una sorta di Stalinismo, credo, che analizzandolo nei concetti nasconde dei trucchetti, che gettano serie ombre e seri dubbi, sul movimento populista. In effetti, il Di Maio grillino, si vanta, di aver restituito, grazie ai parlamentari tutti, oltre 24 milioni di euro, in 5 anni, grazie alla auto tassazione dei parlamentari. Viene fuori invece, e questo è sistematicamente oscurato e nascosto con sagacia democristiano-socialista dei peggiori governi, che gli stessi grillini, e gli stessi parlamentari nello stesso periodo, hanno incassato 50 milioni di euro di rimborso. In pratica una gigantesca presa in giro con mano destra versavano i fantomatici contributi e con la mano sinistra incassavano il doppio. E’ evidente e chiaro che la verità non è che hanno estorto qualcosa a qualcuno: La verità è che con i propri soldi hanno costruito una gigantesca menzogna pubblica. Il giochetto è quello delle tre carte e della pallina delle 3 campanelle, e la pallina mai la si trovava. In effetti l’effetto boomerang dei soldi dati alle micro imprese, ha colpito il centro della problematica dei cittadini e delle micro imprese, in quanto vi era una restituzione di danaro percepito come parlamentari e questo dava un segno di appartenenza, non allo stato, ma ai cittadini oppressi dalla crisi economica. Se nei fatti si va a controllare, i rimborsi che i grillini hanno chiesto ed ottenuto, di qualunque cosa, a partire dal cappuccino, al caffè, al carburante al biglietto del treno o dell’aereo e fino alla scheda telefonica, (vedi inchiesta Panorama), si scopre che hanno preso il doppio di rimborso. Perché questa è una truffa? Perché in realtà hanno concentrato la pubblica opinione su un gesto di restituzione affermando che:” noi ci riduciamo lo stipendio”; se poi si da un’occhiata sul loro sito internet, si può verificare che lo stipendio medio, attraverso i rimborsi dei parlamentari cinque stelle, è nettamente superiore a quello di ogni altro deputato o senatore.

Una truffa politica sulla quale nessuno si è mai soffermato ed è giusto che gli italiani tutti vengano aggiornati su questa scioccante faccenda, che tale non è, ma è una vera e propria presa per il culo. Inoltre lo stesso Di Maio, ha dichiarato che con la somma restituita, circa 25 milioni di euro, destinati al fondo del micro credito, sono state salvate oltre 7 mila aziende. Se si fa la divisione come alle scuole elementari, dividendo i 25 milioni per 7mila imprese, la cifra che viene fuori è poco superiore ai 3 mila euro. Caro Giggino Di Maio, quali aziende si salvano o si creano con questa somma? Si comprende quindi, che questi signorotti popolani, con rolex, vendono fumo di carni perse? I grillini stanno prendendo in giro l’intero paese. Inoltre si evince da un rimborso di un senatore grillino che risponde al nome di Lello Ciampolillo, nell’agosto 2017, alla voce rimborso per alberghi, annota 2.604.00euro. Peccato che la somma è riferita a soli due notti in un albergo e che ha pagato, solo per dormire 1300 euro a notte. Nemmeno Carlo di Inghilterra spende tale cifra. Ma dove ha dormito sto senatore grillino? E per chiudere questa sorta di inchiesta truffa da parte dei grillini, si annovera che lo stesso Giggino Di Maio, è costato allo stato in  5 anni circa, la modica cifra di 402 mila euro di scontrini, in pratica circa 7.300 euro al mese. Bravo Di Maio, leader della più grande presa per i fondelli agli italiani imbelli, che non riescono ad aprire gli occhi. Qui si dorme alla grande.  Siamo in prossimità dello stalinismo. Forza grillini a buttar giù l’ita(g)lia.Giovanni Coscia

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