IL GOVERNO DRAGHI E LA FINTA DEMOCRAZIA!!!

(Giovanni Coscia) – Da tempo ormai, troppo, la politica è divenuta una farsa e quando ciò avviene accade di tutto; dalle improvvise conversioni, alla glorificazione dei “salvatori della Patria” oltre al coro “osannante” di tutti i presentatori, degli spettatori non paganti, ma pagati e che popolano gli schermi delle TV con il codazzo di saccentoni alla Mughini, sempre pronti ad esaltare, glorificare il personaggio di potere di turno. Nello spettacolo si assiste al fenomeno dei finti sovranisti anti-euro e populisti anti sistema che, folgorati sulla via di Bruxelles, (una volta era Damasco) nel giro di 72 ore diventano sostenitori dell’eurocrazia e del potere tecnocratico, bancario e cosmopolita, con il plauso delle varie Palombelli, Gruber, Formigli Pedullà e compagnia cantante. Poteva sembrare una messa in scena occasionale e invece tutto è divenuto realtà ed è avvenuto in un paese commissariato dai poteri forti, nel  mentre lo sbocco della crisi mostra la farsa di queste forze politiche di sinistra come di destra che si auto affogano ed affondano  nel becero  “draghismo”, ovvero in quel sistema che sostiene il super banchiere della BCE, vale a dire, Mario Draghi. L’arrivo del super, mega galattico tecnico, chiamato formalmente come premier incaricato dall’autorevole Presidente Mattarella, mette fuori gioco qualsiasi possibilità di andare alle elezioni e dare voce ai cittadini. In questo modo anche gli impostori si vestono di democrazia, che in verità altà viene strappata del tutto e appare quella che è la realtà: quella di un regime tecno finanziario pronto a brandire decisioni ormai improcrastinabilissime, antipopolari e difficili in nome dell’emergenza. Con sua eccellenza Draghi, e col suo incarico, assisteremo al trionfo del peggiore neo liberismo finanziario che ritorna nella nostra oppressa Italia post pandemia osannato da tutta la stampa, dai media, dalle tv e dai partiti come “salvatore” del paese. Ogni finzione di paese democratico viene meno e scompare anche l’inganno dei partiti di finta opposizione mentre si scopre la vittoria del Partito Unico, quello dei mercati e della finanza. Vengono premiati con un ministero per la loro sottomissione al super-banchiere i nomi “più autorevoli” della partitocrazia italiana: da Brunetta alla Carfagna; dalla Gelmini a Luigi giggino Di Maio, da Speranza a Franceschini, dal leghista Giorgetti al Garavaglia.

Questo mentre i super tecnici di fiducia del Draghi sono sistemati nei posti chiave dei dicasteri economici. Non è un caso che i mercati festeggiano e favoriscono la svolta in corso con il drastico “decremento” dello spread e la risalita della borsa, in attesa di quelle misure “lacrime e sangue” che Draghi non esiterà a prendere nell’interesse del capitale nord europeo di Germania/ Olanda, che aspettava di mettere sotto il torchio l’Italia sprecona, imponendo il controllo della spesa per il mitico “Recovery Fund” e per il bilancio dello stato. Possiamo definire questo il “commissariamento” gaio” di un paese ormai stanco e logorato dal clima di aspettativa e di paura che tutti i media hanno contribuito a diffondere per creare l’attesa. L’attesa del “messia salvatore” e lui è finalmente attivato, incarnato nella persona di Mario Draghi. Naturalmente gli italiani devono aspettarsi una operazione di salvezza del paese da parte dello stesso, ma senza illudersi che la salvezza non abbia i suoi costi e conti da pagare. Arriveranno i soldi dall’Europa certo, ma sarà essenzialmente un prestito che ipotecherà l’Italia per almeno un “ventennio” e servirà per le azioni che il governo della tecno-finanza e del £politicamente corretto” aveva in mente da tempo. Saranno quelle riforme che piacciono tanto a Bruxelles ed ai mercati, spesa pubblica, pensioni, lavoro, dalla maggiore efficienza amministrativa al prelievo di tasse a scapito del risparmio degli italiani (casa e conti bancari), ed alla abolizione del contante, al controllo sociale esteso, alla svendita del patrimonio nazionale (di cui Draghi è un vero esperto) e tutti i provvedimenti derivanti. Allora quella che viene spacciata come una operazione di salvataggio si rivelerà una corda per impiccarsi. Tranquilli però: fino a che c’è vita, c’è speranza ed uno con quel nome rimane saldo al dipartimento della Sanità. A proposito di colla sotto i fondelli.

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