LA CORTE COSTITUZIONALE SI ESPRIME SULLA SOGLIA DI SBARRAMENTO PER LE EUROPEE
Oggi la Corte Costituzionale è chiamata ad esprimersi sul ricorso contro la soglia di sbarramento al 4% prevista dalla legge elettorale per le europee. La normativa europea consente sbarramenti fino al 5% dei voti validi, possibilità che viene usata da quasi tutti i Paesi medio-grandi. In Italia la soglia fu introdotta nel 2009 per ridurre l’eccessiva frammentazione politica. Finora la Consulta ha ritenuto le soglie di sbarramento, purché non troppo alte, una legittima scelta del legislatore per ridurre la frammentazione e favorire la governabilità. Ma nel caso dell’elezione del Parlamento europeo l’argomentazione a favore dell’abolizione della soglia potrebbe essere il fatto che formalmente non esiste un rapporto fiduciario tra Parlamento e Commissione. La mancanza del rapporto di fiducia governo-parlamento è l’argomento usato dalla Corte costituzionale tedesca che in una sentenza del 2014 ha bocciato la soglia di sbarramento per le elezioni europee sostenendo che in questo caso il legame tra Parlamento e formazione del governo non sussiste. Insomma, in questa visione il Parlamento europeo è considerato di diretta rappresentanza dei cittadini senza un effettivo potere decisionale. In caso la Consulta italiana bocciasse la soglia di sbarramento molti partiti potrebbero essere rappresentati nel Parlamento Europeo, in quel caso prenderebbero un seggio tutti i partiti che superano lo 0,8%