31 Maggio 2023

LA PROPOSTA,IL SINDACO DI AULETTA CHIEDE UN UNICO COMUNE PER IL TANAGRO/L’INTERVISTA

Si punta alla fusione con Pertosa, Caggiano e Salvitelle

«Da soli non andiamo da nessuna parte, insieme possiamo contare di più e per farlo dobbiamo unirci e dare vita ad un unico comune nell’area del Tanagro». È questa la proposta del sindaco di Auletta, Pietro Pessolano che, alla luce del continuo spopolamento dei piccoli Comuni, dei continui tagli di risorse e degli “attacchi” mirati a sottrarre servizi, vede nella fusione una possibile soluzione a questi problemi. Pessolano è amministratore che ama esprimersi in modo diretto quando si tratta di affrontare i problemi e spesso lo fa senza giri di parole. Chi lo conosce sostiene che quando si mette in testa qualcosa fa di tutto per realizzarla: il suo progetto è ambizioso e per realizzarlo.

Sindaco, è possibile che un giorno si possa arrivare ad una fusione dei Comuni dell’area del Tanagro?

Se i sogni si inseguono prima o poi si realizzano e quello che vorrei è che in un futuro non tanto remoto si possa arrivare ad una fusione dei comuni dell’area del Tanagro così da farne nascere uno più grande con la capacità di poter affrontare meglio e con maggiori risorse i tanti problemi che hanno le piccole amministrazioni.

Quali sono i Comuni che secondo lei potrebbero fondersi?

Io vedo di buon occhio una fusione tra i comuni più prossimi dell’area che confina con il Vallo di Diano: Auletta, Pertosa, Caggiano e Salvitelle, ma il discorso potrebbe anche allargarsi ad altri Comuni che confinano con i nostri, non vedo altre strade altrimenti finiremo restando da soli con il contare sempre di meno.

I cittadini potrebbero però opporsi sostenendo che una fusione potrebbe cancellare le tradizioni e minare l’identità dei singoli paesi. Come pensa di convincerli che ciò non accadrà?

Innanzitutto bisogna mettere da parte i campanilismi perché qui si tratta di fare in modo che le nostre piccole comunità possano continuare a vivere e non è detto che la nascita di un unico comune debba cancellare le identità culturali dei singoli paesi perché cambierebbe il nome, ma le singole tradizioni e la storia di ogni comunità non verrebbe affatto intaccata.

Quella che lei ha in mente è una sorta di “Città Tanagro”?

Città Tanagro se fossero solo i comuni di questa area, ma io vedo con favore anche l’idea della Città Vallo di Diano perché in questo modo con un unico grande “Comune dei Comuni” potremmo ostacolare in modo più efficace chi dall’esterno cerca di sottrarci uffici e servizi come è accaduto con il Tribunale ed il Carcere di Sala Consilina, qualche mese con il punto nascite dell’ospedale di Polla ed in futuro potrebbe accadere ancora con quel poco che ci è rimasto.Erminio Cioffi

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