21 Aprile 2025

ARBITRATO DIA SALERNITANA TUTTO RINVIATO AL 10 MAGGIO

La Salernitana, che ha da tempo escluso il calciatore dal gruppo squadra dopo il rifiuto di entrare in campo a Udine, chiede la decurtazione del 50% dello stipendio mensile oltre a un maxi-risarcimento danni di 20 milioni di euro. Presenti per il club granata i legali Chiacchio, Fimmanò e Sica, oltre ai “testimoni” Dibrogni (segretario granata) e De Sanctis (ex ds dell’ippocampo). Assente invece Fabio Liverani, all’estero, che probabilmente fornirà la sua versione dei fatti il 10 maggio, al pari dei calciatori chiamati da Dia a testimoniare, Lassana Coulibaly e Benoit Costil.

Presente ovviamente anche l’attaccante senegalese, assistito dagli avvocati Gallavotti e La Porta, la sensazione è che l’udienza entrerà nel vivo solo a partire dal 10 maggio, quando è in programma il secondo round di una vicenda che si trascina da mesi senza apparenti soluzioni di continuità.

 

 

Boualye Dia era la stella più bella della galassia Salernitana, il calciatore intorno al quale il club granata aveva fatto ruotare tutto il proprio progetto sportivo, al punto da investire per il suo stipendio il 22% della spesa prevista per tutto il parco giocatori. Oggi, però, lo trascina davanti al Collegio Arbitrale e chiederà, attraverso il pool legale (professori Sica e Fimmanò, avvocato Chiacchio) il maxi risarcimento danni per 20 milioni di euro, più la decurtazione del suo stipendio del 50%. Se venisse accordata, sarebbe già un bel risparmio: Dia incassa 1,9 milioni netti all’anno, cioè 2,8 milioni lordi, cioè 250mila euro al mese.

I fatti

La Salernitana, che in ogni caso aveva tentato di percorrere invano la strada della conciliazione con il giocatore, ha optato per la linea dura dopo il rifiuto – a suo dire, adesso dovranno confermarlo i testi e deciderlo poi il collegio arbitrale composto dal presidente Fumagalli e dagli arbitri Auletta e Macrì – del calciatore a partecipare agli istanti finali della trasferta di Udine. In sala stampa, Liverani fece scoppiare il bubbone. Proprio Liverani, ex allenatore granata, fa parte del primo elenco testi che dovranno essere escussi oggi, insieme all’ex direttore sportivo, Morgan De Sanctis, e al segretario generale, Massimiliano Dibrogni. Gli ultimi due dovranno confermare circostanze molto delicate: la Salernitana sostiene che Dia, attraverso il proprio entourage, abbia fatto pressione per essere ceduto al Wolverhampton, nonostante le condizioni proposte fossero irricevibili e nonostante la clausola di buy out fosse scaduta. L’aveva caldeggiata per scendere in campo (anche questa è una circostanza che va confermata). La clausola di recesso indennizzato era stata firmata in un albergo di Carmignano, in provincia di Prato, poco prima della partita Empoli-Salernitana, sesta giornata di campionato. Prevedeva e prevede, in occasione delle sessioni di mercato, la cessione a 20 milioni di euro per un club UE ed a 22 milioni di euro per un club extra UE. I Wolves proponevano invece 3 milioni di prestito da pagare solo nel caso in cui non fosse stato esercitato, entro il 30 giugno 2024, il diritto di riscatto a 18 milioni, spacchettato in quattro rate annuali da 4,5 milioni. La Salernitana aveva considerato irricevibile la proposta e aveva rilanciato facendo il prezzo per Dia: 33 milioni era il prezzo del suo cartellino, pagabili in tre anni con rate da 11 milioni. Quella proposta granata non ha mai avuto seguito: non c’è mai stata risposta da parte del Wolverhampton. La Salernitana chiede al Collegio Arbitrale di punire Dia non solo secondo le regole dell’ordinamento sportivo, ma anche secondo le regole civilistiche. Vuole che venga considerata la fattispecie del boicottaggio e pure quella dell’insubordinazione, cioè un comportamento che non si addice al dipendente legato al datore di lavoro da un rapporto di natura subordinata.

La replica

 

Dia in punta di diritto, difeso dall’avvocato Gallavotti, ha ribattuto a propria volta con una richiesta di risarcimento per danni subiti alla propria immagine. C’è stata una fase nella quale le parti hanno cercato una transazione, ma la Salernitana avrebbe riscontrato solo la volontà da parte del giocatore di negoziare la clausola di recesso indennizzato, ricalibrandola e riproponendola a 10 milioni. In ogni caso, Dia ritiene e ha dichiarato a L’Equipe che il 2 marzo a Udine non si rifiutò di scendere in campo, quando Liverani lo invitò a prendere parte al match. Scosse la testa in segno di meraviglia e non di rifiuto. Questa intervista non era stata autorizzata e la Salernitana lo ha punito con una ulteriore multa: il 15% dello stipendio. Dia potrebbe impugnarla davanti al Collegio Arbitrale e verrebbe in questo caso incardinato un procedimento parallelo, com’era accaduto l’estate scorsa, quando Dia contestò la prima multa e il Collegio, pur avvalorando la tesi granata, riformulò la sanzione in 14.800 euro. Adesso Dia chiama a sostegno alcuni compagni di squadra. Nella prova testi saranno ascoltati anche Lassana Coulibaly e Benoit Costil.

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