L’AGROPOLI NEL BARATRO, VITTIMA DEL BOICOTTAGGIO A MONDELLI E SQUILLANTE
L’Agropoli torna da Sapri con l’ennesima sconfitta e praticamente in caduta libera in un baratro che si materializza con l’ultimo posto in classifica. Nonostante gli annunci in pompa magna e i proclami di inizio stagione la classifica piange come il gioco e il mercato fatto fino ad ora. Fin dall’inizio avevamo lanciato i nostri campanelli d’allarme ma nessuno ci ha dato ascolto, ci eravamo semplicemente limitati a riportare i risultati delle ultime stagioni di un allenatore che negli ultimi anni è retrocesso ed è stato esonerato, come avevamo detto a gran voce che senza acquisti importanti la strada sarebbe stata tortuosa e anche in questo caso il campo ha parlato chiaro. Va deetto che il tecnico opera con diligenza, serietà e impegno ma non gli si può chiedere tanto, la squadra è scarsa e tre elementi andrebbero cacciati su due piendi a cominciare da Raucci Cesani e Stallone 3 scarsoni impresentabili. L’attesa di Capozzoli ormai richiesto come il salvatore della patria può essere un buon volano per l’entusiasmo della piazza che è molto legata al fuoriclasse di Acquara, ma è pur vero che si sta aspettando un calciatore che proviene da 2 anni di stop per 2 crociati rotti quindi l’acquisto di Capozzoli può essere importante ma certamente non risolutivo ai problemi dell’Agropoli anche perchè a Donatino gli va dato un pò di tempo. Ma i problemi dell’Agropoli partono da lontano, precisamente dalla politica cittadina che per ragioni e mercificazioni di palazzo ha boicottato un progetto iniziale che doveva essere targato Squillante-Mondelli, un progetto nettamente superiore e diverso da quello attuale dove l’Agropoli avrebbe senza ombra di dubbio primeggiato in un campionato abbordabilissimo dove la Sarnese che doveva essere la schiacciasassi fatica a prendere il largo. Mondelli è stato boicottato dalla politica, l’hanno raggirato, hanno fatto palese ostruzionismo per boicottare il suo approdo nell’US Agropoli.
La passione di un innamorato dei colori dei delfini è stata osteggiata da un manipolo di scansafatiche e faccendieri della politica locale in grado di amministrare la città allo stesso modo di come stanno facendo con l’Agropoli relegandola a fanalino di coda. Insieme a Mondelli è stato boicottato quindi anche il progetto tecnico del giovane imprenditore agropolese che aveva individuato in Squillante la guida tecnica per la stagione bloccando tanti calciatori di categoria superiore che in serie D vanno per la maggiore. Anche Nicola Volpe, al quale vogliamo bene, ha fatto il gioco delle 3 carte con le facciate di cortesia davanti ma poi ha fatto spazio ai compromessi del palazzo. Si è scelto la linea della mediocrità, si è perseguita la strada dell’improvvisazione con un mercato imbarazzante e con calciatori che con Squillante al comando non sarebbero mai sbarcati ad Agropoli, invece si è fatto largo il facciagiallismo e gli interessi personali utilizzando l’Agropoli per l’ennesima volta come un recipiente di voti. L’Agropoli ormai è una marchetta politica, è diventata merce di scambio per interesse di palazzo. Negli anni hanno fatto scappare fior fior di imprenditori vincenti nel calcio e nelle loro attività come Maurizio Puglisi e Carmelo Infante, adesso è arrivato il turno di Mondelli che per non farci mancare nulla non gli hanno dato manco modo di incominciare, di mettere mano. Era più importante boicottare una persona che non aveva interessi politici e non poteva essere vittima di compromessi, come era più importante fare naufragare un progetto tecnico 100 volte superiore a quello attuale con un allenatore vincente e pluridecorato come Squillante, uno che proveniva da una finale playoff nazionale e da record sia nazionali che internazionali (record ancora in piedi!). L’Agropoli paga ancora una volta lo schifo che la politica e chi ne fa parte riesce a partorire, paga lo scotto a caro prezzo con una situazione critica e sull’orlo del baratro. L’obiettivo ormai è cambiato, bisogna puntare alla salvezza perché questa società più di questo non può garantire sotto tutti i punti di vista, è inutile caricare una squadra modesta di eccessive aspettative lontane anni luce, prima lo si capisce e meglio è. Sergio Vessicchio
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